Il ritorno degli abitanti sul territorio originale (l’attuale Margherita di Savoia, già Saline) si ebbe verso la fine del XVIII° secolo a seguito dell’opera di risanamento del Lago di Salpi e della decisione di Carlo III di Borbone di ricomprare nel 1753 le saline di Barletta. In pieno spirito illuminista Vincenzo Pecorari, direttore delle saline, avviò degli imponenti lavori di bonifica, avvalendosi di tecnici di altissimo valore tra cui l’architetto Luigi Vanvitelli. Pecorari impostò un intervento organico tanto da far aumentare considerevolmente la produzione di sale. Diverse erano le condizioni però degli abitanti che occupavano in maniera precaria la lingua sabbiosa compresa tra il mare e il bacino del sale. Gli abitanti, i cosiddetti salinari, vivevano in condizioni miserrime, in capanne di paglia spesso travolte e distrutte dalle mareggiate.
Le condizioni migliorarono decisamente quando, nella prima metà del XIX° secolo, il Regio Corpo dei ponti e delle strade, su progetto del direttore Afan De Rivera attuò un’operazione di bonifica del lago di Salpi e delle circostanti aree paludose, che ha portato alla creazione delle grandi Saline di Stato. In seguito a imponenti progetti di difesa e regimentazione delle acque attuati dal Vanvitelli in poi, gradualmente l’antica sterrata lungo la quale erano disposti i pagliai, è diventata la strada matrice intorno alla quale si è sviluppata questa caratteristica città-istmo. Verso Manfredonia, questa strada prosegue con la statale 159 delle Saline che viaggia in rilevato tra il mare e gli specchi d’acqua. Oggi naturalmente Margherita non è solo una strada, benché dell’«istmo» abbia senz’altro conservato certe caratteristiche. L’immagine che si offre al visitatore è infatti quella di un vero e proprio «nastro» di attività, che scorre parallelo alle enormi spiagge: gli stabilimenti in prima linea, poi un lungo tratto di lungomare attrezzato animatissimo d’estate, poi la fascia dei negozi e dei mercati, poi quella dei servizi. Al centro il municipio e il moderno e attrezzato edificio delle Terme, stabilimento per la cura a base di acque salsobromoiodiche, la cui attività è stata di recente potenziata e rilanciata.
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