Andria

Per vedere l’intero territorio dall’alto e visitare il famosissimo Castel del Monte, egida stessa del progetto Puglia Imperiale che unisce questi comuni, ci rechiamo ad Andria, il cui territorio si estende profondamente verso l’interno, e dove a ben 17 chilometri dall’abitato sorge l’importante monumento. Fermandoci a visitare il centro urbano, saremo sorpresi da una città molto grande e complessa, in cui le vicende storiche territoriali di cui abbiamo parlato si compendiano in un tessuto denso e straordinariamente leggibile. Luogo di elezione di Federico II di Svevia, feudo ambitissimo per la fertilità delle sue terre e prima ancora luogo di insediamenti che risalgono probabilmente all’epoca preromana. Andria sorgeva infatti, nell’antichità, su un importante antico fiume, l’Aveldium, che sfociava nei pressi di Barletta, il cui tracciato corrisponde a quello dell’attuale Canale Camaggi.

La presenza dell’acqua spiega la nascita dei primi insediamenti, l’importantissimo ruolo della città nella rete dei percorsi tratturali (Andria era una importante Locatione, ovvero raggruppamento di Poste di transumanza, così come indicato da tutta l’antica cartografia); e naturalmente spiega anche la conformazione stessa della città: solo apparentemente piatta, ma in realtà costruita su un continuo saliscendi di sommità, piane alluvionali e pendii. A questa complessità si aggiunge la stratificazione dei diversi impianti urbani, che vanno dal contorto quartiere d’impianto arabo, al disegno ortogonale del centro medievale, a quello a raggiera dell’espansione ottocentesca, senza dimenticare le sedi conventuali, importantissimi presidi che contribuirono non poco a determinare il disegno e le principali direttrici di sviluppo della città. Il tutto sormontato dal nucleo monumentale costituito dalla Cattedrale, dal Vescovado e dal Palazzo Ducale, ricostruito sul luogo dell’antica rocca normanna: i capisaldi del potere ecclesiastico e di quello laico.

Comune grande e moderno con un vastissimo territorio agricolo, grande produttore d’olio e di vino ma anche ricco centro manifatturiero e commerciale, dall’ultimo dopoguerra ad oggi la città di Andria ha dovuto fare i conti con gli effetti della sua straordinaria espansione, iniziata nel novecento e non ancora conclusa. Oggi la città sta progressivamente recuperando il senso della sua identità complessa, in parte appannato in passato dalla stessa «ombra», in qualche modo ingombrante, dell’imperatore svevo, che proprio in quell’”Andria fidelis mea affixa medullis” (leggendaria iscrizione-dedica, leggibile ancor oggi sulla Porta di Sant’Andrea) parve voler legare indissolubilmente l’immagine della città a quella del suo potere. Ci piace oggi notare come, dell’influenza federiciana, Andria stia sviluppando soprattutto il senso modernissimo della commistione delle culture, della curiosità e dell’apertura al nuovo, testimoniato anche dalle numerose iniziative a carattere nazionale che in questi ultimi anni ha promosso.

Ufficio Turismo: Piazza Umberto I

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